Si, cari...
Proprio voi, ragazzi universitari, che a quasi 30 anni bazzicate ancora il vostro ateneo...
Adulti sempre giovani, che nella vita avete scelto il meglio (e cioè cazzeggiare finche vi dice bene)...
A voi, che appena iniziate gli studi sparate via i vostri 3-4 esami all'anno (col nuovo ordinamento non vi potete dare arie, perche sono "mezzi esami" e quindi anche se ne avete dati otto all'anno, i conti tornano)...
Con la vostra perenne emicrania da studio psicosomatica, che svanisce al primo contentino che elargisce l'ignaro (volutamente) genitore, sotto forma pecuniaria o di viaggio studio (?) a ufo...
Con i vostri modi da sinistroide dalla mentalità a 360° solo a chiacchiere, perché se qualcuno vi dice che esiste chi non ha potuto studiare per motivi superiori alle vostre insulse beghe e aveva le potenzialità per laurearsi con ottimi voti lo liquidate con un semplice "tutte scuse, se vuoi ti laurei anche lavorando", per poi salire sulla macchina di papà, carica di benzina messa da papà, per andare a prendere un figlio/a di papà come voi sotto casa (guarda caso reduce anche lei/lui da una emicrania post-studio)
A voi, campioni degli attacchi depressivi da incomprensione di chi vi sta vicino, primatisti della lamentela per il modo in cui sta scadendo la società perché e tutta colpa di chi comanda, e giù a blaterare citazioni che manco avete capito e giù a buttarsi nelle manifestazioni dell'ARCI o del Sindacato Studenti di turno, per stare in pace con la vostra coscienza e poter pensare di aver contribuito alla costruzione di un futuro migliore (solo voi sapete come)...
Col vostro modo totalmente fuori dalla realtà di criticare il prossimo, le istituzioni, il sistema, la politica, le forze dell'ordine, senza rendervi conto che i primi a fare la figura degli stronzi aderenti al sistema siete voi che restate attaccati ai portafogli dei vostri genitori con la giustificazione che il vostro è da considerare "a tutti gli effetti come un lavoro", ma io non ho mai visto un lavoratore andare 4 giorni su sette in discoteca, dal giovedì dell'happy hour alla domenica del lounge o chill out o come cazzo si chiama, perché il lavoratore il giorno dopo deve alzarsi alle 6 del mattino, farsi la sua oretta di traffico coi mezzi o con l'auto (SUA!) per andarsi a beccare 8 e passa ore di rotture di coglioni, fatica (quella vera!) e avere il pensiero concentrato su come passare la terza settimana (ormai non sono solo i padri di famiglia ad avere questo problema, lo sapevate, cari professorini in erba?)...
Ma io non ce l'ho con tutti quelli che frequentano l'università, no di certo.
Ce l'ho con quelle piattole che in università ci entrano a 18-19 anni e ci escono (fisicamente) a 30-32 perché anche se laureati (in genere a 28-29) gravitano attorno alla loro università da pseudo-assistenti, filo-segretari, finti-collaboratori, tutto questo per poter dire ancora "Papà, mi dai 50 euro?".
Ammiro persone come il mio amico Mauro, che un bel giorno a 24 anni si è svegliato dicendo a se stesso "voglio diventare psicologo" e, senza cazzeggiare come voialtri, si è già preso la laurea a 27 anni dando 11 esami all'anno, altro che cazzi!!(a proposito, Mauro, in bocca al lupo per gli esami di ammissione alla specialistica, ti auguro di raggiungere ogni meta, di cuore).
A voi che, invece, studiate lavorando (e ho conosciuto tanta gente che ha preso la licenza media o anche il diploma, mentre faceva il suo umile lavoro), vi auguro tutte le cose più belle del mondo e un po’, a dire la verità, vi invidio.