lunedì 5 novembre 2007

VILLA BORGHESE

Ieri sono stato a Villa Borghese.

Leggo un buon libro e ho appena finito di mangiare il mio sandwich (fa più figo che dire "panino").

La natura mi chiama prima del previsto.

Mi chiedo se ci siano cessi chimici. Nulla.

Poco distante c'è il solito bar con cesso annesso posteriormente.
Faccio l'indifferente e mi reco direttamente sul retro.

Mi blocca la vista di un cartello con su scritto "l'uso dei servizi igienici è riservato ai soli clienti del bar", tradotto in tutti gli idiomi del mondo, così che non si potesse fare gli gnorri in nessuna lingua.

Prendo il caffè al bar. un euro. minchia (ed era pure una ciofeca).

Se non altro ha l'effetto di stimolarmi ulteriormente.

Lasciando stare la fila per accedere al bagno (sei donne, tutte anziane, quindi lascio immaginare che tempi passavano tra un turno e l'altro), noto un indiano col tavolino fuori al servizio.

Nel classico piattino "thanks" ci sono solo monete da 1 e 2 euro.
grazie a 'sta... sono tutte inglesi le vecchie, se le possono permettere queste offerte!

Infilo la mano in tasca e tiro fuori 50 "eurocents". Basteranno, no?

Arriva il mio turno, metto la moneta sul piattino. Sguardo schifato dell'extracomunitario.

chiudendomi la porta del wc alle spalle, mi volto notando gli sguardi costernati delle signore (queste vecchiacce britanniche) legati alla mia "magra elargizione".

Chiudo la porta del bagno e tra me e me penso "cazzo, non solo sono stato obbligato alla consumazione con annessa mancia al neretto, adesso mi devo pure sorbirela morale di queste rincoglionite? Muoia Sansone con tutti i filistei".

Sono rimasto al cesso per 16 minuti, alla faccia delle varie regine madri fuori ad aspettare.

Esco e le signore sembrano piene di sdegno. Una di loro mi indica persino l'orologio "too much time..."

"I'm sorry, Madam. I took a shit." E me ne vado via tronfio.
Qualcuno mi da dell'asshole alle spalle, ma non mi importa un benemerito.

Morale della favola:
una cagata a Villa Borghese mi è costata 1 euro e 50.
Può costare fino a 3 euro.

La cosa triste è che Villa Borghese è piena di siepi.

La maggior parte delle nostre spese provengono dalla flaccida etichetta occidentale.

giovedì 18 ottobre 2007

PASSIONE PER IL CINEMA

In famiglia siamo molto appassionati di cinema

Io giro filmati con la 8mm. Il protagonista è sempre stato la mia chiappa destra.

La sinistra non si cala abbastanza nel ruolo. Prende esempio dalla maggioranza.

Mio fratello è un grande appassionato di film di Stanleuy Kubrick, ha chiamato il suo cane Barry Lyndon, lo tortura come l'ubriacone di Arancia Meccanica e di tanto in tanto lo possiede come il tizio che si ingroppa Nicole Kidman in Eyes Wide Shot (1).

Mia sorella è una fanatica dei film le cui sceneggiature sono tratte da libri famosi, specie romanzi rosa.

Tende a somatizzare quando ne vede uno.

Si è fatta venire una cistite a furia di mangiare pomodori verdi fritti.

Anche i miei amici ci danno sotto.

Uno di loro è un gran critico cinematografico.

La sua recensione di "Tutto su mia madre" cominciava così:

"A parte che Almodovar è ricchione (però per me ci sono ricchioni che mi stanno pure simpatici, anche se sto attento), il film mi sembra bello. La storia della capa di pezza (2) non è male, però mi sembra un pò una stronzata che ad una sola persona capitano tutte queste cose(3)".

Fa l'elettricista.

Un altro è un grande estimatore di Nanni Moretti. Ogni mattina fa colazione con una zuppiera da 10 litri piena di nutella e due fette di pane.

La sua ammirazione per il regista romano è ai limiti dell'autolesionismo

Ha un debole per mia sorella.

Cosa vi posso dire: vivete le vostre passioni con la dovuta moderazione.



(1) LA COSA BRUTTA E' CHE AL CANE SEMBRA PIACCIA
(2) ROSA, DA LUI ERRONEAMENTE SCAMBIATA PER UNA SUORA
(3) NON HO CAPITO SE SI RIFERIVA A ROSA O A MANUELA