lunedì 16 maggio 2011

Bin Laden è morto, viva Gheddafi.

Ho lasciato sfumare l'onda emozionale della cattura ed esecuzione dello "sceicco del terrore"
Bin Laden, prima di rilasciare un post in merito.

Dalla notizia della morte di Bin Laden, fondamentalmente ho tratto due conclusioni:

1) Essere un Navy Seals è estremamente fico.

2) La guerra al terrore conviene, in quanto contribuisce al calo del prezzo dei carburanti.

Di tutto ciò che poteva interessare della vicenda, alla luce di quanto ci è stato detto dai telegiornali, ditemi chi di voi non sa quante flessioni riesce a fare un Navy Seals in un minuto.

Passiamo al risvolto pratico dell'evento.

Dieci anni di caccia a Bin Laden hanno visto il prezzo del petrolio, e quindi della benzina, lievitare e raggiungere valori davvero invalidanti per le economie dell'automobilista medio.

Ebbene, alla dipartita del saudita (scusate il bisticcio di rime, ma il mio entusiasmo è ai limiti del contenibile), il prezzo del carburante è sceso di circa 8 cent/litro in media.

Ad esempio, il distributore Agip qui sulla Tiburtina è passato da 1,43 cent a 1,35 per il Diesel.Cazzo!!!

A tutti i pacifisti della domenica, dico solo questo: per noi possessori di vetture con motore a scoppio GUERRA AL TERRORE UNO - GINO STRADA ZERO.

E vi dirò di più: attendo gli sviluppi e l'eventuale epilogo della simpatica scampagnata della NATO in Libia, prima di scaricare la tessera punti del benzinaio per lo sconto sul pieno.

Al prossimo esempio di fulgida democrazia.