E' davvero incredibile il modo in cui le grandi testate giornalistiche italiane si cimentano nella caccia alla cagata più grossa da pubblicare.
Leggo questo articolo su Repubblica.it, il quale parla di un Social Network (una sorta di community in rete) dedicato agli agenti segreti della CIA...
Ora, il semplice fatto che se ne parli su un quotidiano a larga diffusione fa cadere automaticamente la segretezza della cosa, tanto più che "
Cazzarola, addirittura lo dichiarano in pubblico.
Tuttavia sorgono alcune difficoltà, visto che "Anche per le spie vengono però alla luce i problemi emersi in questi siti. Ovvero - ironia della sorte - sicurezza e privacy. [..] cosa accadrebbe se qualcuno degli utenti di A-Space facesse il doppio gioco? A quante informazioni potrebbe accedere liberamente? "
Uao! chi l'avrebbe mai detto? un problema di privacy per delle spie? incredibile!!
Ma niente paura:
"gli amministratori del network hanno programmato il sistema in modo tale che possa essere usato solo da utenti con un adeguato livello di accesso a documenti riservati, e solo se queste fonti risultano rilevanti per il suo incarico. E ogni volta che qualcuno accede alla rete, viene avvisato anche tramite altri sistemi che il suo account potrebbe essere stato rubato, come già avviene per i possessori di carte di credito."
Bluuuahhh!uhaaaaaa!Bleahh!*
Oh, Dio mio... qualcuno mi dà il numero di telefono di chi ha scritto questo pezzo?
Avrei tanta voglia di raccontargli chi ha ucciso Moro, chi ha messo le bombe negli anni di piombo, chi ha sparato a Kennedy e, sempre se ha tempo, chi ha incastrato Roger Rabbit...
Il tagli di questo articolo mi ricorda tanto una battuta di un film con Tom Selleck che fa la parte di uno sceriffo che indaga su un omicidio: "Questo delitto è stato generato da meccanismi che noi non conosciamo e che sono solo nella mente del killer.Ci toccherà scoprire quali sono."
Diamine, quanto rimpiango Magnum P.I.
*onomatopea per far capire che sto vomitando
martedì 9 settembre 2008
NOTIZIA SEGRETISSIMA!!!!
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